il Gruppo AOR Marche raccontato da Vittorio Merli

Vorrei parlarvi brevemente dell’esperienze di Agricoltura Organica e Rigenerativa nelle Marche. Il gruppo nasce nel 2015, a seguito di una serie di iniziative organizzate da Deafal e più persone in più parti del territorio, che hanno coinvolto sia agricoltori che tecnici. L’elemento che ci ha sicuramente stretto a formare un gruppo, perché alla fine è quel che siamo diventati, è stato da una parte la forte la volontà di sperimentare ciò che si era visto ai corsi di Deafal o alle giornate divulgative, dall’altro il desiderio di condividere le proprie esperienze e i propri risultati.

C’era un problema, che più di un problema era un dato di fatto, le distanze. Ognuno di noi viene da zone diverse della regione e quindi riunirci non era semplice.

Ma ce l’abbiamo messa tutta, ci siamo visti e abbiamo discusso di quello che stavamo sperimentando nelle nostre realtà e quindi abbiamo avuto: Mattia e Yuri che ci hanno parlato di ortaggi e biochar, Fosco e Leo che ci hanno parlato dei cereali, key­lines e biopreparati, Leonardo che ci ha parlato di microrganismi, Sandro di apicoltura e ortaggi, Elisabetta della semina su sodo di farro su erba medica, Valerio, tecnico, che ci ha parlato delle sue esperienze di campo, Paolo ed io (Vittorio) che abbiamo parlato di ortaggi, cromatografie e del compost bokashi.

Si parla sempre di biodiversità in natura, ma il valore aggiunto che apporta anche tra gli uomini non va dimenticato. Abbiamo parlato dei nostri terreni, delle nostre problematiche, delle nostre colture, di ciò che vorremmo ottenere. Meno poetico ma più pratico di come rimediare un roller-crimper, di dove ottenere i barili per i preparati, ci siamo scambiati prodotti per i preparati e di tutto ciò che ci sarebbe potuto servire per sviluppare i nostri strumenti.

Gli obbiettivi a fine serata erano chiari e semplici: cercare di visitare le aziende di ognuno nell’anno a venire; condividere delle giornate in cui sviluppare i biopreparati come microrganismi, biofertilizzanti etc.; divulgare per quanto possibile tra i nostri vicini le nostre esperienze; divulgare con eventi l’aor nella nostra splendida regione.

Da allora siamo riusciti a visitare l’azienda di Paolo a Monte San Vito dove abbiamo visto le consociazioni tra piante, la pacciamatura con paglia, l’uso del compost bokashi sugli ortaggi, il compostaggio e l’uso dei microrganismi. Ora si stanno spostando sul biointensivo. Non vi nascondo che seguendo personalmente l’azienda da vicino, i risultati sono stati meravigliosi già solo in un anno solare di prove, Paolo e i ragazzi che lavorano con lui, tutti artefici dei risultati, hanno lo sguardo pieno di gioia quando si parla di ortaggi, e non è facile emozionarsi per una zucchina!

In un’altra occasione abbiamo fatto visita a Elisabetta sul Monte Conero, potuto vedere il farro seminato su terreno non lavorato dove c’era un erbaio di medica, e nel complesso c’è piaciuto parecchio. Il farro era in ottime condizioni di salute e sanitarie, qualche infestante concentrata in alcuni punti, ma nel complesso, veramente positivo. Non resta che attendere le produzioni per tirare le somme di questa sperimentazione. Elisabette, centrando in pieno gli obiettivi su detti, ha inoltre coinvolto Massimo, un terzista locale che ha speriementato alcuni allettamenti di favino con rullo in vigna e prima dei girasoli, è stato ben felice di mostrarceli ed anche in questo caso, siamo rimasti colpiti, da una parte per i risultati che fino a quel momento è stato possibile valutare. Anche in questo caso attendiamo le produzioni per poter avere tutti i dati.

Una terza visita è stata fatta nell’azienda di Fosco, verso Staffolo, dove le cose da vedere sono state molte. Dalle piccole parcelle seminate con diverse varietà di grano e di orzo per preservare le varietà e valutarli, ai miscugli di Ceccarelli in campo; dalle key­lines che hanno modellato la visione del paesaggio, al “laboratorio” in cui si fanno i biopreparati. Ecco qui si vede un’azienda che esce dagli schemi e che ragiona in maniera più complessa, c’è tanto da cui prendere spunto.

E per adesso attendiamo di riuscire a organizzarci per una giornata in cui fare bio­preparati per poi riprendere a girare le aziende. Purtroppo l’estate non è esattamente il periodo più tranquillo come ben saprete.

Questo in soldoni è il gruppo AOR Marche, un gruppo biodiverso, che poco per volta sta crescendo sia in competenze che in numero di partecipanti, che va da Fabriano a Fermo, passando per il Conero e tanti altri splendidi posti, fatto di persone che hanno una straordinaria passione per quello che fanno, che sperimentano, che criticano, che scherzano e che condividono (preferibilmente davanti a un birra) le loro interazioni con quella cosa meravigliosamente complessa che è la natura, non dimenticando mai che l’obbiettivo è stare sul (folle) mercato.

Vittorio Merli