Smascheriamo il greenwashing rigenerativo dell'agroindustria: sostieni la campagna "Difendi La Rigenerativa"

Negli ultimi anni importanti aziende della filiera agroindustriale – tra cui Danone, Nestlé, Pepsico, McCain – hanno lanciato programmi di agricoltura rigenerativa. Il fatto che l’agroindustria,  uno dei sistemi che ha causato perdita di fertilità dei suoli ed erosione della biodiversità a livello mondiale, parli di agricoltura rigenerativa non ha – stranamente – suscitato un grande interesse da parte dell’opinione pubblica. 

Di recente però Bayer Crop Science – divisione agricola dell’azienda farmaceutica e chimica tedesca Bayer AG – ha dichiarato di voler “diventare un riferimento mondiale per l’applicazione dell’agricoltura rigenerativa”. Nel proprio programma Bayer ha adottato – senza citarla – la “Carta dei principi e dei valori dell’Agricoltura Organica e Rigenerativa” elaborata da Deafal nel 2018, dopo anni di diffusione delle pratiche rigenerative e la collaborazione con oltre 4.500 agricoltori e 200 aziende agricole. La carta si declina in quattro principi: rigenerare il suolo, rigenerare gli ecosistemi e la biodiversità, rigenerare le relazioni tra gli esseri viventi, rigenerare i saperi.  Puoi leggerla qui.

Tra gli strumenti che Bayer dichiara di voler adottare, a partire da questi principi, c’è l’uso di nuove molecole di fungicidi ed erbicidi, dell’intelligenza artificiale, l’adozione di sementi modificate e le biotecnologie. Anche il glifosato rientra tra i tools che Bayer considera indispensabili per la transizione verso l’agricoltura rigenerativa. Fatto strano e preoccupante, ma non sorprendente.

Agricoltura rigenerativa e interessi economici dell’agroindustria: due mondi incompatibili.

A differenza dell’agricoltura biologica infatti, normata in Europa fin dai primi anni ’90, non esiste ad oggi una definizione universalmente accettata di agricoltura rigenerativa: ciò genera uno spazio di ambiguità che può permettere alle multinazionali di appropriarsi del termine per operazioni di greenwashing. Noi riteniamo che agricoltura rigenerativa e agroindustria siano due mondi incompatibili e accenniamo qui sotto solo alcune ragioni:

  • Gli approcci rigenerativi riducono la dipendenza dell’agricoltore da agrofarmaci, erbicidi e fertilizzanti di sintesi: è evidente che né Bayer né alcuna multinazionale dell’agroindustria trovi economicamente appetibile questa strada di “liberazione” degli agricoltori.
  • Gli approcci rigenerativi intendono eliminare i prodotti di sintesi e gli agrofarmaci che, stando a una recente review di 148 pubblicazioni, “causano gravi rischi per l’ambiente del suolo e la salute umana” e “un disequilibrio della fertilità del suolo”. Come può Bayer – una delle aziende più importanti nella commercializzazione di agrofarmaci, tra cui l’erbicida più usato al mondo – proporsi come leader  dell’agricoltura rigenerativa?
  • L’agricoltura rigenerativa mira a creare una rete di relazioni tra produttori, cittadini e altri attori locali, in un contesto di filiera corta o cortissima. Di queste reti non c’è ovviamente traccia nei documenti di Bayer, che evita di spiegare come intende approcciarsi alla rigenerazione dei saperi e delle comunità.  

La campagna #DifendiLaRigenerativa: Deafal e oltre 100 realtà insieme per promuovere la vera agricoltura rigenerativa.

Per fermare questi tentativi di greenwashing e impedire l’utilizzo improprio del termine “Agricoltura Rigenerativa” da parte di Bayer e dell’agroindustria Deafal ha lanciato la campagna #DifendiLaRigenerativa: aziende agricole, cittadini, enti, associazioni e imprese possono sottoscrivere la campagna. Oltre 100 aziende agricole e associazioni e centinaia di cittadini hanno già aderito.

Nei prossimi mesi lavoreremo, insieme alle realtà aderenti, per portare l’Agricoltura Rigenerativa tra i temi dell’opinione pubblica e sui tavoli istituzionali e per rafforzare una rete di lavoro in cui definire e promuovere questo approccio. 

Non lasciare l’Agricoltura Rigenerativa nelle mani di poche multinazionali che hanno distrutto il Pianeta a colpi di inquinamento del suolo, dell’aria e dell’acqua. Aderisci alla nostra campagna: è anche la tua!

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Chi ha già aderito alla campagna

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Altre realtà

Azienda Agricola Emma Cioffi, Azienda Agricola Orto Campo, Azienda Agricola Antonio Dall’Armi, AE sistemi, Podere Ferruccio, Umaia, Agologia, Las Delicias Coffee, Sortaldea, Granja Las Trinitarias, Establecimiento Agrogandero Tataré, Contragri, Cimini Srl, Azienda Agricola Li Rosi Giuseppe Antonio, Azienda Agricola Michele Giovanni e Giorgio, Il Platano , Società agricola Il Castagnolo s.s., RVF società agricola sperimentale srl, L’Orto Ruspante di Pataki Eva , Le Selvagge, Azienda Agricola Barbara Pisa , Axel Zani coltivatore diretto, Meljana societa agricola, Società agricola Vagheggini.