Oggi comprendere qual è la strada per trovarsi in equilibrio economicamente è forse il compito più difficile per le nostre aziende agricole.
La conoscenza del ciclo del carbonio gioca un ruolo importante per fare agricoltura innovativa e sicuramente è alla base di ogni azienda che lavora con l’approccio dell’agricoltura organica e rigenerativa. Non basta più l’incremento della sostanza organica nel suolo per aumentare la produttività, serve poter prolungare l’umidità nel terreno in estati sempre più siccitosi e poter anticipare le lavorazioni nei campi dopo l’inverno, anche per facilitare il raggiungimento di una quadra economia favorevole.
Utilizzare gli scarti presenti in azienda è un dovere ecologico e soprattutto crea nuove risorse disponibili senza doverle acquistare. Bruciare tonnellate di potature incrementa l’emissione dei gas serra e impedisce all’azienda di creare un’economia circolare che utilizza e trasforma i rifiuti in risorse. I residui delle lavorazioni della frangitura e della vinificazione rappresentano un vero e proprio capitale se trasformati in modo adeguato in ammendanti oppure in fertilizzanti.
Riconoscere le diverse biomasse e utilizzare quindi ricette appropriate per i vari materiali disponibili sono un obiettivo molto importante, altrimenti i residui organici non smaltiti bene diventano forti inquinanti per le falde acquifere e rendono i suoli sterili.
Scarti aziendali o disponibili localmente come letame, sansa, acque di vegetazione, potature, vinacce e raspi rappresentano un grande potenziale per creare terreni ben drenanti e suoli che trattengono meglio l’umidità e quindi più produttività. Anche l’utilizzo di biochar oppure altri ammendanti inerti sono molto indicati per creare terreni freschi e sciolti ed immagazzinare carbonio nel suolo.
Oltre alla trasformazione delle biomasse serve senz’altro anche un’accurata scelta delle lavorazioni e una meccanizzazione appropriata. L’obiettivo deve essere spendere sempre meno in lavorazioni, utilizzare attrezzi che disturbino poco la microbiologia del suolo e che creino poca compattazione. Soprattutto è fondamentale conoscere il momento opportuno per entrare nel campo per evitare di vanificare interventi fatti per rendere più areati i nostri terreni.
In Toscana è disponibile una gran quantità di scarti di lavorazione e per questo motivo abbiamo deciso di dedicare un modulo di formazione al tema che rappresenta la nuova frontiera per ogni azienda che vuole aumentare la propria potenzialità in fertilità e produttività. Saremo il 26/27 gennaio 2019 a Palazzone San Casciano dei Bagni in provincia di Siena, tra olivi e vigne nell’ azienda agricola di Cristiano Gallinella.
Il corso è inserito nell’ormai consueto percorso di formazione permanente in AgriCultura Organica e Rigenerativa organizzato dal gruppo AOR Toscana. Comprende cinque appuntamenti che sono distribuiti durante tutto l’anno 2019 e lavoreremo su temi come il suolo, la gestione dell’acqua, l’orticoltura organica e rigenerativa, la pianificazione di sistemi agroforestali e la Cromatografia. Tutti i moduli hanno un focus che sarà approfondito durante le due giornate dei corsi. I rimanenti laboratori si tengono a Tertulia Farm-Vicchio FI e Az. Agr. La Corbetina – Mercatale Valdarno AR.
Buon lavoro e godetevi le feste Gruppo AOR Toscana